Vallelunga Pratameno
L’antico feudo dei Notarbartolo
dove i curdara pensano ai cavalli
Notizie del borgo si hanno già al tempo di Federico II, ma si dovrà attendere fino alla fine del XVI secolo per trovare la nobile famiglia dei Notarbartolo a capo dell’abitato. Sarà però il feudatario Pietro Martino, nel 1623, a ottenere la famosa “licentia populandi”, per ripopolare il feudo. È terra di vigneti e uliveti, qui i profumi si inebriano di terra, tutto sa di buono e genuino. Tradizioni antiche come quella dei “curdara”, famosi artigiani specializzati nei finimenti per cavalli. E le ricamatrici di pizzi e merletti. Sotto la protezione della Madonna di Loreto.
Notizie del borgo si hanno già al tempo di Federico II, ma si dovrà attendere fino alla fine del XVI secolo per trovare la nobile famiglia dei Notarbartolo a capo dell’abitato. Sarà però il feudatario Pietro Martino, nel 1623, a ottenere la famosa “licentia populandi”, per ripopolare il feudo. È terra di vigneti e uliveti, qui i profumi si inebriano di terra, tutto sa di buono e genuino. Tradizioni antiche come quella dei “curdara”, famosi artigiani specializzati nei finimenti per cavalli. E le ricamatrici di pizzi e merletti. Sotto la protezione della Madonna di Loreto.
Vallelunga Pratameno
L’antico feudo dei Notarbartolo
dove i curdara pensano ai cavalli
Notizie del borgo si hanno già al tempo di Federico II, ma si dovrà attendere fino alla fine del XVI secolo per trovare la nobile famiglia dei Notarbartolo a capo dell’abitato. Sarà però il feudatario Pietro Martino, nel 1623, a ottenere la famosa “licentia populandi”, per ripopolare il feudo. È terra di vigneti e uliveti, qui i profumi si inebriano di terra, tutto sa di buono e genuino. Tradizioni antiche come quella dei “curdara”, famosi artigiani specializzati nei finimenti per cavalli. E le ricamatrici di pizzi e merletti. Sotto la protezione della Madonna di Loreto.
Notizie del borgo si hanno già al tempo di Federico II, ma si dovrà attendere fino alla fine del XVI secolo per trovare la nobile famiglia dei Notarbartolo a capo dell’abitato. Sarà però il feudatario Pietro Martino, nel 1623, a ottenere la famosa “licentia populandi”, per ripopolare il feudo. È terra di vigneti e uliveti, qui i profumi si inebriano di terra, tutto sa di buono e genuino. Tradizioni antiche come quella dei “curdara”, famosi artigiani specializzati nei finimenti per cavalli. E le ricamatrici di pizzi e merletti. Sotto la protezione della Madonna di Loreto.