
Caccamo
Dentro il castello normanno
Tra scudi, corazze e graffiti
Si parte dal castello normanno, aggrappato com’è a una rupe a 500 metri di altezza. Restaurato, è uno dei manieri meglio conservati in Italia, dentro ci si perde tra scudi, cimieri e corazze, mentre nelle prigioni (dammusi) si scoprono i graffiti dei carcerati che raccontano terribili storie di oblio e dolore. Sempre che non si voglia partire alla ricerca del fantasma della suora triste che reca un melograno della felicità. È un borgo di storie, chiese e conventi, cappelle (la badia di san Benedetto ha un pavimento di cinquemila mattonelle a colori vivaci) e vicoli, stretto tra il Monte San Calogero e la diga Rosamarina, che conserva cento milioni di metri cubi di acqua, di fatto la riserva di mezza Sicilia. Senza contare gli antichi sapori, visto che qui la salsiccia Pasqualora è una religione e si fa allo stesso modo da un secolo e passa.
Tra scudi, corazze e graffiti
Si parte dal castello normanno, aggrappato com’è a una rupe a 500 metri di altezza. Restaurato, è uno dei manieri meglio conservati in Italia, dentro ci si perde tra scudi, cimieri e corazze, mentre nelle prigioni (dammusi) si scoprono i graffiti dei carcerati che raccontano terribili storie di oblio e dolore. Sempre che non si voglia partire alla ricerca del fantasma della suora triste che reca un melograno della felicità. È un borgo di storie, chiese e conventi, cappelle (la badia di san Benedetto ha un pavimento di cinquemila mattonelle a colori vivaci) e vicoli, stretto tra il Monte San Calogero e la diga Rosamarina, che conserva cento milioni di metri cubi di acqua, di fatto la riserva di mezza Sicilia. Senza contare gli antichi sapori, visto che qui la salsiccia Pasqualora è una religione e si fa allo stesso modo da un secolo e passa.
Caccamo
Dentro il castello normanno
Tra scudi, corazze e graffiti
Si parte dal castello normanno, aggrappato com’è a una rupe a 500 metri di altezza. Restaurato, è uno dei manieri meglio conservati in Italia, dentro ci si perde tra scudi, cimieri e corazze, mentre nelle prigioni (dammusi) si scoprono i graffiti dei carcerati che raccontano terribili storie di oblio e dolore. Sempre che non si voglia partire alla ricerca del fantasma della suora triste che reca un melograno della felicità. È un borgo di storie, chiese e conventi, cappelle (la badia di san Benedetto ha un pavimento di cinquemila mattonelle a colori vivaci) e vicoli, stretto tra il Monte San Calogero e la diga Rosamarina, che conserva cento milioni di metri cubi di acqua, di fatto la riserva di mezza Sicilia. Senza contare gli antichi sapori, visto che qui la salsiccia Pasqualora è una religione e si fa allo stesso modo da un secolo e passa.
Tra scudi, corazze e graffiti
Si parte dal castello normanno, aggrappato com’è a una rupe a 500 metri di altezza. Restaurato, è uno dei manieri meglio conservati in Italia, dentro ci si perde tra scudi, cimieri e corazze, mentre nelle prigioni (dammusi) si scoprono i graffiti dei carcerati che raccontano terribili storie di oblio e dolore. Sempre che non si voglia partire alla ricerca del fantasma della suora triste che reca un melograno della felicità. È un borgo di storie, chiese e conventi, cappelle (la badia di san Benedetto ha un pavimento di cinquemila mattonelle a colori vivaci) e vicoli, stretto tra il Monte San Calogero e la diga Rosamarina, che conserva cento milioni di metri cubi di acqua, di fatto la riserva di mezza Sicilia. Senza contare gli antichi sapori, visto che qui la salsiccia Pasqualora è una religione e si fa allo stesso modo da un secolo e passa.