Bisacquino
Il borgo amato dal re tra mare azzurro e floridi commerci
Re Federico II d’Aragona, innamoratosi del mare azzurro e della lunghissima spiaggia dorata, si riservò la sovranità di questi luoghi per una larghezza “estesa quanto un tiro di balestra”. E’ quindi di nobili origini, il nome di questo borgo solare. L’attuale Balestrate – l’ex Sicciara, ovvero luogo dove si pescavano le seppie (sicce) – sorge nel 1307 e chiude nel suo cuore la tonnara della famiglia Fardella; a circa due chilometri a est, era già nato un trappetum cannamelarum, un opificio per l’estrazione dello zucchero da canna (che darà il nome a Trappeto). Nel 1820 re Ferdinando I di Borbone il 29 marzo le dà il nome attuale con regio decreto, all’inizio è unita a Trappeto che nel 1954 diventerà un comune a parte.
Bisacquino
Il borgo amato dal re tra mare azzurro e floridi commerci
Re Federico II d’Aragona, innamoratosi del mare azzurro e della lunghissima spiaggia dorata, si riservò la sovranità di questi luoghi per una larghezza “estesa quanto un tiro di balestra”. E’ quindi di nobili origini, il nome di questo borgo solare. L’attuale Balestrate – l’ex Sicciara, ovvero luogo dove si pescavano le seppie (sicce) – sorge nel 1307 e chiude nel suo cuore la tonnara della famiglia Fardella; a circa due chilometri a est, era già nato un trappetum cannamelarum, un opificio per l’estrazione dello zucchero da canna (che darà il nome a Trappeto). Nel 1820 re Ferdinando I di Borbone il 29 marzo le dà il nome attuale con regio decreto, all’inizio è unita a Trappeto che nel 1954 diventerà un comune a parte.