Rinasce l’orologio della Matrice di Calatafimi Segesta

A giugno scorso è stato restituito alla comunità di Calatafimi, il suo antico orologio: da secoli punto di riferimento dell’intera comunità, era ormai silente da decenni, la campana immobile, e così anche le lancette. Per la comunità di Calatafimi, guidata dal sindaco Francesco Gruppuso, è stata veramente una festa: dal campanile della Matrice da cui dominava il borgo, ora l’orologio, illuminato a led, è visibile da lontano. La parrocchia di San Silvestro Papa ha voluto affidare il restauro – finanziato tramite il premio Borghi dei Tesori e presentato durante la seconda edizione del festival – alla ditta Manutentori del tempo di Danilo Gianformaggio, affascinante figura di orologiaio contemporaneo, uno dei pochissimi nel Sud Italia che si occupa di restauro di strumenti monumentali. Nato dalla storica azienda Uscio di Genova, di cui reca ancora il nome inciso, l’orologio è stato realizzato con pezzi lavorati a mano in ferro battuto, incastonati in un telaio a castello. Nel 1564, su richiesta della comunità e su compenso del Comune, fu concesso all’allora feudatario della zona, Ludovico Enriquez de Caprera, il posizionamento dell’orologio nella chiesa Madre. Da allora, è stato il punto di riferimento della vita del borgo. Gianformaggio si è occupato del complesso recupero dei meccanismi, ha ridipinto il telaio e sostituito le lancette in metallo con altre in alluminio più moderne.
A giugno scorso è stato restituito alla comunità di Calatafimi, il suo antico orologio: da secoli punto di riferimento dell’intera comunità, era ormai silente da decenni, la campana immobile, e così anche le lancette. Per la comunità di Calatafimi, guidata dal sindaco Francesco Gruppuso, è stata veramente una festa: dal campanile della Matrice da cui dominava il borgo, ora l’orologio, illuminato a led, è visibile da lontano. La parrocchia di San Silvestro Papa ha voluto affidare il restauro – finanziato tramite il premio Borghi dei Tesori e presentato durante la seconda edizione del festival – alla ditta Manutentori del tempo di Danilo Gianformaggio, affascinante figura di orologiaio contemporaneo, uno dei pochissimi nel Sud Italia che si occupa di restauro di strumenti monumentali. Nato dalla storica azienda Uscio di Genova, di cui reca ancora il nome inciso, l’orologio è stato realizzato con pezzi lavorati a mano in ferro battuto, incastonati in un telaio a castello. Nel 1564, su richiesta della comunità e su compenso del Comune, fu concesso all’allora feudatario della zona, Ludovico Enriquez de Caprera, il posizionamento dell’orologio nella chiesa Madre. Da allora, è stato il punto di riferimento della vita del borgo. Gianformaggio si è occupato del complesso recupero dei meccanismi, ha ridipinto il telaio e sostituito le lancette in metallo con altre in alluminio più moderne.

Potrebbe interessarti anche..

Login