Un distretto creativo nei vecchi magazzini dei pescatori di Portopalo

Sui muri dismessi sono nati pescatori e tritoni barbuti, sirene e bambini. E tante, tantissime manine colorate con accanto i nomi dei bambini, e già questi sono un esempio di integrazione e bellezza. Quello di Portopalo di Capo Passero è un vero progetto di rigenerazione urbana, proposto dall’associazione Cap 96010, e tuttora in corso. Si tratta del recupero dei vecchi magazzini dei pescatori della borgata marinara che guarda all’incontro tra i due mari. Il restauro ha messo in moto un vero e proprio processo di riappropriazione dell’intera comunità che adesso guarda a questa zona, finora semiabbandonata, come ad un hub artistico, un distretto creativo en plein air a cui stanno contribuendo street artist, bambini, scuole, tramite trompe l’oeil, murales, stencil, decorazioni e installazioni con materiali riciclati. E i primi magazzini ottenuti al debutto del progetto, sono diventati tanti di più, affidati all’associazione Cap 96010, dagli stessi pescatori proprietari che hanno capito e vogliono essere partner del recupero. Persino i bambini (della scuola primaria IC Silvio Pellico – plesso Barbara La Ciura) hanno voluto dare il loro contributo e tantissime “manine” colorate sono apparse su uno dei muri scrostati. Finora sono nati sei murales, firmati da Salvo Muscarà, Gaetano Giuliano, Mariagiovanna Cicciarella, Vincenzo Fedele e dai ragazzi diversamente abili della Fondazione Sant’Angela Merici di Canicattini Bagni.
Sui muri dismessi sono nati pescatori e tritoni barbuti, sirene e bambini. E tante, tantissime manine colorate con accanto i nomi dei bambini, e già questi sono un esempio di integrazione e bellezza. Quello di Portopalo di Capo Passero è un vero progetto di rigenerazione urbana, proposto dall’associazione Cap 96010, e tuttora in corso. Si tratta del recupero dei vecchi magazzini dei pescatori della borgata marinara che guarda all’incontro tra i due mari. Il restauro ha messo in moto un vero e proprio processo di riappropriazione dell’intera comunità che adesso guarda a questa zona, finora semiabbandonata, come ad un hub artistico, un distretto creativo en plein air a cui stanno contribuendo street artist, bambini, scuole, tramite trompe l’oeil, murales, stencil, decorazioni e installazioni con materiali riciclati. E i primi magazzini ottenuti al debutto del progetto, sono diventati tanti di più, affidati all’associazione Cap 96010, dagli stessi pescatori proprietari che hanno capito e vogliono essere partner del recupero. Persino i bambini (della scuola primaria IC Silvio Pellico – plesso Barbara La Ciura) hanno voluto dare il loro contributo e tantissime “manine” colorate sono apparse su uno dei muri scrostati. Finora sono nati sei murales, firmati da Salvo Muscarà, Gaetano Giuliano, Mariagiovanna Cicciarella, Vincenzo Fedele e dai ragazzi diversamente abili della Fondazione Sant’Angela Merici di Canicattini Bagni.

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